MIMMO JODICE
Il Paesaggio del pensiero, Gibellina (1980/1981/1982)
Quando Mimmo Jodice si reca a Gibellina si ritrova davanti una versione contemporanea della “Città Ideale”. Gibellina è una new town pensata a tavolino, ancora disabitata. Il grande fotografo napoletano la ritrae nel preciso istante che passa tra la conclusione delle opere in muratura e l’arrivo dei suoi abitanti. È un vuoto armonico perfetto, nel quale Jodice però introduce sapientemente i primi timidi segni dell’arrivo dell’uomo.
Il potere delle sue immagini sta nel ritrarre questo attimo di sospensione, in cui l’utopia si trasfigura realtà e il paesaggio urbano appare come una foresta immobile, prima che la tempesta arrivi a sconvolgere un silenzio meditativo senza tempo.
Nei suoi ripetuti viaggi a Gibellina (1980/1981/1982), Jodice ha disegnato un nuovo paesaggio, lasciandosi la storia alle spalle per guardare a quella città come a un laboratorio in movimento, fonte di ispirazione per la sua ricerca che, proprio negli anni ‘80, si stava volgendo verso l’esplorazione del paesaggio, inteso come spazio meditativo.
BIO
Mimmo Jodice vive a Napoli dove è nato nel 1934. Fotografo di avanguardia sin dagli anni sessanta, attento alle sperimentazioni ed alle possibilità espressive del linguaggio fotografico, è stato protagonista instancabile nel dibattito culturale che ha portato alla crescita ed all’affermazione della fotografia italiana anche in campo internazionale. Agli inizi degli anni sessanta inizia una serie di sperimentazioni sui materiali e sui codici della fotografia, usando il mezzo non come strumento descrittivo, ma creativo. Nel 1980 con Vedute di Napoli Jodice avvia una nuova indagine sulla realtà, lavorando alla definizione di un nuovo spazio urbano e del paesaggio, scegliendo una visione non documentaria ma sottilmente visionaria, di lontana ascendenza metafisica, alla quale resterà sempre fedele. La ricerca sul “vedutismo” moderno rimane uno dei temi cari all’artista insieme al lavoro sul mito del Mediterraneo. Il risultato fu un libro Mediterraneo, pubblicato da Aperture nel 1995 e una mostra al Philadelphia Museum of Art. In quegli stessi anni, Jodice espone Confini alla Galleria Wan Fung di Pechino negli Archivi Imperiali. Nel 2009 Il Palazzo delle Esposizioni di Roma gli dedica una grande retrospettiva e nel 2011 viene invitato dal Museo del Louvre per una personale dal titolo Les Yeux du Louvre. Nel 2016 il Museo di Arte Contemporanea MADRE di Napoli ha dedicato a Jodice la più grande e completa retrospettiva. Nel 2018 la monografia esaustiva di tutto questo lavoro accompagnata da un importante volume, è stata intitolata Mimmo Jodice. Attesa /Waiting (da/from 1960).
CON IL SOSTEGNO DI GAL E RETE BELICINA